aprile 12th, 2012
In una situazione di passaggio generazionale possono verificarsi diverse fattispecie a seconda delle caratteristiche del figlio a cui il padre vorrebbe lasciare l’azienda. il caso 4, quello in cui l’erede non ha ne la capacità ne la volontà di continuare è abbastanza semplice, in quanto è chiaro che il passaggio generazionale non costituisce una soluzione di continuità. Non dovrebbe quindi esserci il passaggio generazionale (l’imprenditore dovrebbe assolutamente capirlo!!!).
La valutazione spetta al fondatore che deve decidere se portarsi l’azienda nella tomba o valutare altre soluzioni.
Ecco i miei suggerimenti:
1) Vendere e chiamatemi
2) Organizzare l’azienda in modo tale che sia gestita da manager. L’imprenditore si ritaglia un ruolo da azionista sempre meno operativo. All’erede spetterà il compito di decidere se tenere un’azienda con manager o venderla.
3) Inserire in azienda nuovi soci che possono anticipare una liquidazione (es. socio che acquisto quote) o rendere più solida la società (es. socio in aumento capitale con opzione però di futura vendita).
Tag:cessione azienda, cessione azienda familiare, cessione società, passaggio generazionale, Socio finanziario, vendere azienda, vendita azienda
ottobre 15th, 2011
Queste le principali tendenze attuali per chi considera l’ingresso di un socio finanziario
1) Prevalenza di operazioni di aumento capitale rispetto alle operazioni di acquisto quote dai soci. I soggetti finanziari, scottati da acquisti avventati, preferiscono fare la strada con imprenditori che non disinvestono
2) Allungamento del periodo temporale. Sono quasi sparite le operazioni che hanno visto orizzonti temporali di 2-3 anni. Sempre piu’ spesso si vedono partecipazioni di 5-7 anni.
3) I multipli di ingresso e di uscita non sono molto diversi (anzi in alcuni casi quelli di uscita sono pure inferiori). Questo significa che il risultato deve derivare dallo sviluppo dell’azienda e non da una semplice operazione speculativa.
4) Le operazioni a leva, cioè con un forte finanziamento da parte del settore bancario, sono quasi definitivamente sparite.
Tag:Socio finanziario
gennaio 22nd, 2011
Riepilogo gli svantaggi in 4 voci:
1) Valutazione prevalentemente finanziaria (tipicamente moltiplicatori EBIT, EBITDA); Poca considerazione dei valori intangibili di un azienda.
2) Orizzonte temporale predefinito. La tempistica del socio finanziario (4-5 anni di solito) può non coincidere con le esigenze dell’azienda e/o degli azionisti industriali.
3) Grande attenzione alla reportistica la cui elaborazione può diventare pesante per una PMI.
4) Ampia differenza culturale e di obiettivi tra soci finanziari e soci industriali (spesso nella transazione forniamo un servizio di “traduzione” tra il linguaggio industriale e linguaggio finanziario…) e questo può generare forti incomprensioni e conseguenti dissidi.
E’ molto importante chiarirsi bene all’inizio perché si crea valore soprattutto se si va d’accordo…
Tag:private equity, Socio finanziario
gennaio 9th, 2011
Riepilogo i vantaggi in 4 voci:
1) Grande flessibilità per la definizione delle strategie in considerazione del fatto che il partner finanziario, sia di minoranza che maggioranza, lascia di solito ampia autonomia all’imprenditore.
2) Risorse finanziarie fresche che confluiscono in azienda oppure vanno ai vecchi azionisti (in questo periodo sono sempre più frequenti gi aumenti capitale). Le nuove disponibilità permettono di ipotizzare nuovi percorsi di crescita.
3) Ritorno di immagine dell’azienda molto importante, in particolare vs i dipendenti e i clienti.
4) Supporto manageriale. L’imprenditore, tipicamente solo, può parlare con un soggetto competente che, come si dice, “rischia anche lui del suo”, e quindi ha i “titoli” per dire la propria idea. Questo aspetto è importantissimo e consiglio sempre agli imprenditori che vogliono fare un percorso congiunto con un socio finanziario, di valutarne con molta attenzione le caratteristiche personali piuttosto che soffermarsi solo sugli aspetti valutativi iniziali.
Tag:private equity, Socio finanziario
dicembre 19th, 2010
Anche nelle piccole operazioni che gestiamo vediamo sempre piu’ spesso l’ingresso di un socio finanziario.
A volte mi capita di sentire che una società fortemente indebitata ricerca un socio finanziario che si sostuisca al debito (casualmente sono spesso i direttori di banca che mi fanno queste segnalazioni…). Ecco si tratta di un’operazione quasi impossibile e rarissimamente accetto il mandato.
Le operazioni nelle quali oggi intervengono i soci finanziari (alcuni di essi sono strutturati come fondi di private equity) devono avere le seguenti 3 caratteristiche:
1) Imprenditore credibile
2) Società sana con un piano di sviluppo allettante
3) Numeri ordinati. Quest’ultimo aspetto, spesso trascurato, non è da sottovalutare perché se uno non capisce chiaramente non investe!!!
Tag:private equity, Socio finanziario