7 principali errori nella vendita della società

giugno 17th, 2012

Ecco quelli che ritengo i principali errori nel processo di vendita di una società:
1) One man show. Una persona, che di solito coincide con l’imprenditore, controlla tutto e tutti. Anche se è sempre così un piccolo sforzo per dimostrare di avere una struttura andrebbe fatto…
2) Dati inaccurati. Chi compra valuta con grande attenzione i dati economici finanziari. L’incapacità di produrre una reportistica adeguata fa sempre nascere forti sospetti nell’acquirente.
3) Normalizzazioni. Il bilancio va sempre normalizzato per riflettere la redditività ordinaria (compensi a livello di mercato di parenti, eliminazione spese personali, eliminazione spese straordinarie ecc ecc). Va effettuato con cura!
4) Tempistica. Per tutte le cose c’è una finestra di opportunità. Se gli addetti amministrativi, commercialisti, avvocati ecc. ci mettono settimane e settimane per produrre dati o contratti poi il rischio è quello che il compratore si raffreddi e vada da un’altra parte (e accade molto più spesso di quanto si pensi)
5) Advisor. La scelta del consulente che segue la transazione è fondamentale. Succede anche che l’advisor pur di dimostrare che aveva ragione perda di vista l’obiettivo fondamentale di chiudere l’operazione….
6) Presentarsi bene: cambiare i macchinari non è possibile, togliere le ragnatele e tagliare l’erba sì…
7) Piano futuro. Dire vendo l’azienda e poi sono tutti problemi del compratore non aiuta; uno sforzo per supportare il compratore sul futuro va sempre fatto.

Definizione valutazione d’azienda

giugno 10th, 2012

Ci sono diversi metodi quantitativi comunemente accettati sulla valutazione d’azienda (metodo multipli, patrimonio netto rivalutato ecc ecc).
Tutto questo ha un indubbia valenza ma l’importanza fondamentale è stabilire se c’è un mercato e quanto il mercato è disposto a pagare.
La definizione corretta di valutazione d’azienda è a mio parere la seguente: il prezzo a cui giungono due controparti dove nessuna delle due ha un disperato bisogno di vendere o acquistare e dove per entrambe ci sia una conoscenza ragionevole degli elementi importanti della transazione.
E’ chiaro che ci siano, oltre agli aspetti quantitativi, molti aspetti psicologici, ad esempio la stessa persona attribuisce due valori diversi alla stessa cosa a seconda che la debba vendere oppure comprare; sembra far parte della natura umana assegnare un maggior valore a qualche cosa che ci appartiene (specialmente se abbiamo fatto sacrifici)…
Per concludere infine voglio suggerire agli azionisti che ricevono un’offerta per la cessione della loro società, prima di fare il solito teatrino del “sentirsi offeso”, valutate bene e con serenità che ne vedo tanti che poi si pentono amaramente…