Conflitto di interessi dei professionisti con l’imprenditore venditore

aprile 23rd, 2014

Ecco un breve elenco dei professionisti che tipicamente intervengono nelle cessioni di azienda seguito dalle osservazioni sul conflitto di interessi che può riguardare i professionisti coinvolti nel processo :
1) Commercialisti.
a. Se l’imprenditore vende l’azienda verosimilmente perdono il cliente, non sono infrequenti le politiche ostruzionistiche
b. Affrontare una due diligence non è piacevole perché vengono messe in discussione, da parte di professionisti di controparte, tutte le decisioni adottate negli anni. Questa attività può far emergere altri punti di vista che l’imprenditore  fino a quel momento non ha mai considerato non avendo mai messo in dubbio le scelte del proprio commercialista.
c. Spesso sono pagati indipendentemente dalla conclusione dell’operazione e quindi è più conveniente trovare problemi che soluzioni.
2) Avvocati.
a. Più il contratto è complesso e articolato, maggiore è la parcella; la semplicità non è di interesse.
b. Anche loro sono pagati in buona parte indipendentemente dalla sigla del contratto e quindi vale quanto detto per i commercialisti.
3) Advisor.
a. Spesso la modalità di pagamento con forte accento sulla “success fee” puo’ portare a cercare di forzare la mano al venditore in fase finale mettendo poco peso alle clausole accessorie (es. patti di non concorrenza, garanzie, ecc)
b. Vendita servizi accessori. Alcuni advisor sono portati a vendere servizi accessori quali ad esempio il business plan, la pianificazione strategica, riorganizzazione ecc. ecc spacciati come indispensabili alla cessione.
c. Intermediari. Ci sono soprattutto in Italia ancora moltissime realtà che vogliono farsi pagare da ambo le parti. In questo caso il servizio, esclusa la semplice intermediazione, è sempre molto difficile da identificare per mancanza di chiarezza alla base.

Il mio consiglio all’imprenditore è semplice: tenete ben presente il conflitto di interessi e decidete con la vostra testa!!!

Andamento Mercato M&A – Primavera 2014

aprile 7th, 2014

Grande mole di lavoro  e fermento per il mercato M&A. Molte PMI hanno ben chiara l’esigenza del cambiamento imposto da 2 macro fattori:
a) I mercati sono sempre più globalizzati. Per le nostre aziende tipicamente caratterizzate da essere piccole realtà è sempre più difficile affermarsi.
b) la burocrazia uccide in particolar modo le PMI che viste le dimensione non possono permettersi il responsabile qualità, il responsabile finanziario, il responsabile sicurezza ecc. ecc. (tutto grava sull’imprenditore che impazzisce…)
Non è sempre facile trovare il giusto interlocutore,  per cui spesso a questa grossa mole di lavoro, corrisponde troppo sovente un acquirente “bottom fisher” (definito come investitore che compra solo ai saldi) proprio per questa sua caratteristica  è difficile impostare una vera e propria trattativa trattandosi in realtà di uno speculatore.