novembre 12th, 2010
Tra le varie metodologie di valutazione di azienda nelle transazioni nelle delle Piccole Medie Imprese (PMI) vediamo che si seguono quasi sempre due metodologie: il metodo dei multipli oppure il metodo del patrimonio netto rettificato
Secondo il metodo dei multipli il parametro di riferimento è quasi sempre il MOL o EBITDA e il multiplo di riferimento varia da mediamente da 3 a 5.
Con la valutazione del metodo del patrimonio netto rettificato si tratta di determinare il valore corrente delle poste attive di bilancio.
Io utilizzo un metodo o l’altro a seconda di come mi convenga di più
Delle altre metodologie di valutazione usate in accademia, quali quelle dei flussi di cassa o dell’attualizzazione dei redditi operativi neanche l’ombra!
Dettagli e consigli:
Valutazione delle PMI nelle compravendite: metodo dei multipli
Valutazione delle PMI nelle compravendite: metodo del patrimonio netto rettificato
Tag:multipli, patrimonio netto rettificato, valutazione d’azienda
novembre 12th, 2010
Nelle operazioni di compravendita delle PMI che utilizzano il metodo dei multipli una delle difficoltà principali è determinare il valore “normalizzato” di MOL cioè depurarlo da tutte quelle componenti frutto di “politiche fiscali” o di bilancio.
Secondo la mia esperienza, infatti, la “battaglia” tra venditore e acquirente si scatena molto più frequentemente sulle normalizzazioni piuttosto che sul multiplo di riferimento (usare multiplo 4 o 5 è quasi sempre accettabile).
Come dico spesso poi, il diavolo è nei dettagli, ed è molto importante determinare qual è il periodo di riferimento per il calcolo dell’EBITDA e il momento in cui si valuta la posizione finanziaria netta.
Finisce quasi sempre che devo fare il bilancio “reale” come mi dicono alcuni imprenditori…
Tag:ebitda, multipli, valutazione d’azienda
novembre 12th, 2010
Nella valutazione d’azienda possono essere presi in considerazione diversi metodi di valutazione.
Nelle operazioni di compravendita delle PMI che utilizzano il metodo del patrimonio netto rettificato è necessario valutare accuratamente alcuni elementi relativi a immobili, crediti, magazzino avviamento.
Per quanto riguarda gli immobili, di solito ci si affida ad una perizia tecnica abbattendo la possibilità che insorgano controversie. Per quanto riguarda i crediti c’è qualche difficoltà in più e spesso la si può risolvere con le garanzie. Per quanto riguarda il magazzino il metodo del costo è comunemente accettato, mentre si discute molto sui cosiddetti “morti” cioè gli articoli a lenta movimentazione.
Le voci immateriali vengono di solito tutte accorpate nell’avviamento, la cui determinazione, praticamente, è frutto del potere negoziale delle parti piuttosto che di una analitica determinazione.
Dopo tanta teoria però si finisce sempre come al mercato delle pere e delle mele (e io condivido)….
KEY WORD: valutazione d’azienda, multipli, patrimonio netto rettificato, avviamento
Tag:avviamento, criteri di valutazione d'azienda, multipli, multipli di mercato, patrimonio netto rettificato, valutazione d’azienda
novembre 12th, 2010
Delle aggregazioni di imprese se ne parla dappertutto. Tutti concordano nel giudicarle indispensabili per far superare la crisi alle piccole medie imprese ed è addirittura stato istituito un apposito beneficio fiscale. Di fatto, però, se ne vedono pochissime.
Il motivo, a mio avviso, è che sul mercato si incontrano due problemi insormontabili: i problemi culturali nell’accettare l’aggregazione e quelli legati alla complessità dell’operazione.
I problemi culturali sono il nocciolo della questione. L’imprenditore non è sempre in grado di accettare di non essere più il capo assoluto e, spesso scottato da esperienze passate, ha un basso grado di fiducia rispetto alle partnership.
La complessità è un altro tema importante: la situazione presenta moltissime sfaccettature, ci sono aspetti di strategia, di valutazione, di organizzazione, legali, fiscali e soprattutto di risorse umane e ci sono pochi professionisti con un visione a 360 gradi e competenze allargate, che possano seguire l’operazione nella sua globalità.
Quello che io suggerisco è comunicare, comunicare, comunicare
Delle aggregazioni di imprese se ne parla dappertutto. Tutti concordano nel giudicarle indispensabili per far superare la crisi alle piccole medie imprese ed è addirittura stato istituito un apposito beneficio fiscale. Di fatto, però, se ne vedono pochissime.
Il motivo, a mio avviso, è che sul mercato si incontrano due problemi insormontabili: i problemi culturali nell’accettare l’aggregazione e quelli legati alla complessità dell’operazione.
I problemi culturali sono il nocciolo della questione. L’imprenditore non è sempre in grado di accettare di non essere più il capo assoluto e, spesso scottato da esperienze passate, ha un basso grado di fiducia rispetto alle partnership.
La complessità è un altro tema importante: la situazione presenta moltissime sfaccettature, ci sono aspetti di strategia, di valutazione, di organizzazione, legali, fiscali e soprattutto di risorse umane e ci sono pochi professionisti con un visione a 360 gradi e competenze allargate, che possano seguire l’operazione nella sua globalità.
Quello che io suggerisco è comunicare, comunicare, comunicare
Tag:aggregazioni